Bresciaoggi: Rugby Brescia, motore più potente grazie alla benzina verde

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È di certo il desiderio più grande di ogni club sportivo vedere arrivare ai massimi livelli giocatori provenienti dalla propria cantera. Il termine, che viene dalla Spagna e dal mondo del calcio ma si è ormai esteso ad altri sport (rugby compreso), si riferisce ad atleti che, cresciuti in casa fin da bambini e fatta l’intera trafila del vivaio, arrivano in prima squadra. Se poi la squadra è quella della propria città, allora il ciclo è compiuto. Domenica a Brescia non solo sono scesi in campo 3 canterani biancazzurri, ma tutti sono andati in meta per la vittoria di giornata contro il Cus Padova.

Quaggiotti, Rizzotti e Baronchelli giocano insieme dai tempi dell’Under 16. Il più «vecchio» è Nicola Rizzotti, nato nel giugno 1999, che sull’erba dell’Invernici mette piede la prima volta a 5 anni: «Non ho più smesso – dice il numero 10 -. Sono passato da Botticino e Oltremella, ma quando sono rientrato a Brescia non mi sono più mosso. Sono stato capitano dell’Under 16 e 18 e ora gioco le mie chance in prima squadra. Sento la fiducia dell’allenatore Van Vuren e dei compagni. Ho esordito in Serie A a Udine nel 2018, da allora la crescita è continua». «Io ho iniziato più tardi – interviene l’ala Roberto Quaggiotti, nato nel luglio 1999 – e provengo dallo sci. Lì mi sono fatto le gambe e quando sono arrivato al rugby ho iniziato a usarle correndo palla in mano e cercando sempre la meta. Poi, anche col progetto Accademia Jrbs, ho iniziato ad affinare altri gesti tecnici. Ho già 2 mete all’attivo». IL PIÙ GIOVANE è Alberto Baronchelli, classe 2000, seconda-terza linea di un 1,92 di altezza, di Lamarmora: «Ho iniziato molto piccolo, in Under 8 a Brescia, poi Fiumicello. Una volta rientrato, ho ritrovato vecchi compagni con i quali ancora oggi ci alleniamo e giochiamo. Con Van Vuren stiamo trovando tutti spazio, sono stato spesso titolare. E ho pure segnato 2 mete, che per una seconda linea è sempre un bel premio». E non finisce qui. Il mediano di mischia Gabriele Pola è un altro interessante talento delle giovanili: già numerose convocazioni tra A e B. Una menzione anche per Leonardo Rossi, Lorenzo Baratti e Mattia Guarienti. Da un paio di stagioni sono ospiti della foresteria del Rugby Brescia atleti di altre città. Come Nicholas Ospitalieri, bergamasco del ’99, già protagonista in serie A e oggi pedina inamovibile della mischia; l’asolano Omar Tavoni, 20 anni, pilone sinistro con margini di crescita. E c’è una nutrita colonia aquilana composta da Di Marco, Santilli e Del Rosso, trequarti velocissimi. E il tallonatore salernitano Cuomo, che sotto le cure di Emanuele Borboni farà sentire il suo «peso». I giovani del Brescia sono impegnati anche nei progetti sociali del club: il doposcuola «Vivi il quartiere», in collaborazione con il Comune; «Bimbi in campo», promosso da Fondazione Comunità Bresciana, e il rugby integrato.

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Sorgente: Luca Rizzotti – Bresciaoggi

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