Brescia, 17 Settembre 2021 – Giocare a Rugby non ha mai fatto così bene.

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Un gruppo di ex-rugbisti, tutti provenienti dalle giovanili del Rugby Brescia, e militanti tra gli anni 90 e 2000 *nelle* file di diverse squadre della provincia bresciana, hanno accettato la sfida lanciata da quello che fu il loro allenatore, Fabrizio Arici – indimenticata terza linea del Rugby Brescia e Milano – di ritorvarsi, anni dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, per cimentarsi con la palla in mano in una sfida inedita per sostenere, come fosse un compagno, il progetto Meru Children’s Home.

Quelli che allora erano un gruppo di giovani ed appassionati rugbysti in erba,  torneranno ancora una volta dopo quasi 30 anni a passare, placcare e correre verso la linea di meta contro il Rugby Perugia per sostenere il progetto di beneficenza del coach Arici.

L’appuntamento per gli appassionati è fissato per il giorno 18 Settembre alle ore 18.00, al Campo del Club Sportivo di Villastrada Umbra (PG), per tutti quanti vorranno godersi uno spettacolo unico e contemporaneamente partecipare all’importante causa dell’orfanotrofio Meru.

Chi vorrà contribuire alla causa potrà aggiudicarsi una delle Polo a serie limitata dedicate all’evento.

Jacopo Barzellotti – allora capitano della squadra –  commenta così il progetto: “Il Rugby è un momento importante di formazione per tutti noi, come uomini e come professionisti. Ritrovarsi nuovamente alla soglia dei 50 anni vuol dire che allenamenti,  trasferte e partite hanno cementato un legame che ancora oggi è rimasto immuatato. Sono felice di ritrovarmi  con i miei compagni di squadra e contribuire all’importante progetto del nostro allenatore.”

Massimo Adiansi – capitano in pectore aggiunge.” Ci siamo preparati per vincere la partita. Perchè siamo sicuramente un pò più acciaccati e meno in forma di 30 anni fa, ma ancora con tanta voglia di fare bene. Il rugby non ha mai smesso di scorrerci nelle vene ed ora come allora giochiamo per vincere ma sopratutto per un obiettivo ancora piu importante, raccogliere fondi per un progetto su cui vorremmo sensibilizzare tutti ed al quale ci piacerebbe tutti contribuissero.”

Fabrizio Arici – allora coach ed oggi anima e braccio del progetto Meru, chiude.”Il rugby è amore. Amore per lo sport, per il compagno, per le regole, per l’avversario. Visto così il progetto per i bimbi dell’orfanotrofio Meru è un estensione del Rugby. Il Covid ha complicato la situazione in Africa, per cui ogni euro, ogni centesimo sono vitali per garantire anche solo un pasto a chi non ha la fortuna, come noi, di sapere che troverà sempre qualcosa in tavola. Sono grato ai miei giocatori e felice di ritrovarli cresciuti con i più sani valori del nostro amato sport. Grazie sin d’ora a chiunque voglia approfondire e sostenere il nostro progetto.”

Lo spettacolo è assicurato sopratutto a chi vuole fare del bene con il proprio cuore. Che vinca il migliore e sopratutto che vincano i bambini del progetto Meru!

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