JUNIOR RUGBY BRESCIA:IL RUGBY E’ SEMPRE PIU’ INCLUSIVO

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JUNIOR RUGBY BRESCIA:IL RUGBY E’ SEMPRE PIU’ INCLUSIVO

“Rugby anche io”, questo il progetto promosso dalla Junior Rugby Brescia grazie al contributo di Alessia Verzeletti, terapista del comportamento.

Il progetto si rivolge a bambini, dai 6 ai 13 anni, interessati dai disturbi dello spettro autistico.

Partita a settembre, ad oggi l’iniziativa ha incluso tre bambini nell’Under 9 ed uno si aggiungerà a breve al gruppo.

Che obiettivi si prefigge?

“Quello che ci interessa è che questi bambini siano in grado di stare insieme agli altri  – spiega Alessia – La socialità è un aspetto deficitario nell’autismo. Io e le mie collaboratrici lavoriamo perchè acquisiscano delle autonomie di base, come può esserlo ad esempio prepararsi la borsa in un contesto non domestico e di caos”.

La gestione dei bambini con autismo non è così facile come potrebbe pensare chi oggi vede il gruppo dell’Under 9 scendere in campo?

“I risultati raggiunti sono il frutto di un lavoro strutturato, dove alla base c’è capire i bisogni di ogni singolo bambino e prestare molta attenzione perché basta veramente poco per andare a scardinare un lavoro di mesi”.

 I bambini come si sono relazionati con i nuovi arrivati?

“Essere autistico non vuole dire essere meno ma essere diverso e non in negativo – continua Alessia – Questa cosa i bambini l’hanno percepita bene. In campo dimostrano il senso di protezione del ‘sto attento a non farti male ma non vuol dire che non ti placco, perché stiamo comunque giocando a rugby’”.

Quanto hai lavorato per raggiungere i primi risultati?

“Non molto – ammette – già al terzo incontro i bambini si sono integrati. Gradualmente abbiamo lavorato sulle rigidità dando loro tutto il sostegno di cui avevano bisogno. Vedere ad esempio Davide che inizialmente non voleva farsi toccare, che ora si fa placcare da tanta soddisfazione. Attraverso lo sport questi bambini sviluppano abilità che portano poi in altri contesti. Sono molto orgogliosa di tutti loro”.

Perché il Rugby e non un altro sport?

“Perché è più performante. I piccoli rugbisti crescono già con la mentalità del fare insieme, non esiste la performance individuale, ma la mentalità che per fare bene deve essere fatto insieme. Lavorando in gruppo inoltre c’è un arricchimento reciproco: gli uni sviluppano abilità sociali, come può essere salutare un bambino per primo, cosa che per noi è la normalità, gli altri la sensibilità e l’attenzione per il prossimo che porteranno con sé da adulti”.

E per gli adulti?

“Parte a fine aprile il progetto Mixed Ability con la collaborazione di Matteo Rizzotto educatore dell’ente FOPAP, ex giocatore e capitano del Rugby Brescia.  Il progetto coinvolgerà i ragazzi adolescenti con disabilità intellettive.

Loro forse ne hanno più bisogno perchè arrivano da due anni di isolamento e, a differenza dei bambini che hanno più possibilità, i giovani e gli adulti hanno solo il centro diurno come ritrovo ”.

Cosa vedi nel futuro?

“Un progetto Mixed Ability che funziona; una squadra che partecipa al campionato di Mixed Ability; bambini inseriti in tutte le categorie fino all’under 15; educatori_ allenatori, formati in grado di gestire i ragazzi in autonomia. Tutto nella cornice storica ed innovativa che caratterizza il nostro club”.

Jrbs Mixed ability

Il Rugby Brescia in qualità di club e gestore unico dello Stadio Invernici da anni è attento al movimento Mixed Ability da sempre. Sabato scorso (26 Marzo 2022), infatti ha ospitato il primo incontro di Mixed Ability Rugby a Brescia,  dove ha partecipato la Poderosa Old Rugby Brescia, parte integrante della nostra famiglia.